Il “camminare” e i suoi benefici

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di Pierluigi Pedacci

Il camminare è un’attività semplice che si può praticare all’aperto, adatta a tutte le età, non costosa, divertente e salutare. Anche tra gli americani, il “Walking“ (letteralmente, “camminare”) è di gran moda ed è diventato una ottima alternativa alla corsa, attività sportiva aerobica più impegnativa e traumatica.

Chi cammina regolarmente è meno soggetto ad ammalarsi di chi è sedentario; riduce il rischio di cardiopatie ed ictus; mantiene le ossa forti prevenendo l’osteoporosi; accresce la forza e la resistenza; aiuta a dimagrire e a mantenere il proprio peso; aiuta a tenere sotto controllo la pressione alta; migliora il sonno e l’attività mentale. Il camminare, inoltre, stimola il rilascio di endorfine, sostanze chimiche presenti nel cervello che generano nell’organismo un senso di calma e benessere.

Uno studio recente ha dimostrato che aggiungendo dai 4000 ai 5000 passi extra al giorno (di media una persona non sedentaria percorre circa 4000 passi al giorno), e quindi percorrendo circa 10’000 passi giornalieri, alcune persone (maggiormente donne) hanno abbassato la loro pressione arteriosa ai limiti alti della normalità di 10-11 punti.

Il medico greco Ippocrate riteneva che il camminare fosse “la migliore medicina”.

Ed ecco alcuni consigli per poter camminare al meglio:

  • usare scarpe con suole flessibili e tallone ammortizzato, ed un abbigliamento comodo;
  • camminare con la schiena dritta e testa alta;
  • mantenere un passo moderato, senza cercare di camminare “troppo di fretta” e senza tenere bloccate le braccia;
  • appoggiare a terra prima il tallone, poi il resto del piede.

Nel tempo, poi, bisogna aumentare la distanza della camminata, ma poco la velocità: l’andatura “sciogli-grasso” per eccellenza è quella di 4/5 chilometri l’ora.

L’ideale sarebbe camminare almeno tre volte la settimana a giorni alterni.

Quindi, in conclusione, per la vostra salute, fatevi una bella camminata.

Zetetico

il pensatore di Augste Rodin
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Il termine Zététique deriva dal greco ζητητικός, zētētikós «indagatore, ricercatore» il verbo ζητῶ vuol dire «cercare». Gli ζητητικοί sono gli «scettici».